Oricola

Oricola, Urìcula in dialetto marsicano, è un comune italiano dell’Italia centrale con una popolazione di circa 1300 abitanti. Il borgo, in provincia de L’Aquila, confina  con i comuni abruzzesi di Carsoli, Pereto, Rocca di Botte e con i comuni laziali di Vivaro Romano, Vallinfreda, Riofreddo, Arsoli. Situato tra la Piana del Cavaliere e la Valle dell’Aniene, gode da sempre di una posizione privilegiata, derivata anche dalla presenza del Monte di Oricola che si erge per circa 810 metri di altezza.

La storia

Dalle battaglie per l’Unità d’Italia, alla lotta al brigantaggio, fino alla Seconda Guerra Mondiale, il borgo ha vissuto tutti gli eventi storici più rilevanti della penisola. Per alcune fonti, il nome deriva dal latino “Auricola” ovvero orecchio, per indicare il ruolo da “sentinella” svolto in difesa della Piana del Cavaliere in passato; per altre trova la sua origine nel termine “coriculum”, monte sassoso in italiano; altri ancora propendono per  “colle del sole”, nonostante la presenza di una vaga radice semitica. La cittadina è circondata da un paesaggio autentico e curato, con la  presenza di una viva vegetazione di sempreverdi come castagni, cerri, faggi, pioppi e querce, che vanno a definire il  bosco di Sèsera, area boschiva di circa 400 ettari, dichiarata dal Ministero dell’ambiente e dall’ente Regione Abruzzo sito di interesse comunitario (SIC) insieme ad altri luoghi. È possibile imbattersi in rettili e anfibi rari quali il cervone, il tritone crestato e l’ululone dal ventre giallo lungo numerosi sentieri escursionistici, percorsi dai turisti nell’arco dell’anno.

La storia di Oricola inizia con gli Equi nel IV secolo, e prosegue con la Repubblica romana poco dopo. L’antica colonia romana di Carseoli, le cui vestigia di un acquedotto occupano l’area boschiva, si è col tempo tramutata in Civita, frazione di Oricola, tra i siti di maggiore interesse della zona. Nel 1242, dopo la distruzione di Carseoli, la popolazione trovò infatti rifugio a Oricola. È intorno al castello, fatto costruire per volontà del Conte dei Marsi nel XI secolo e perfettamente conservato, che sorse il primo centro abitato di Oricola. Il castello durante il Medioevo servì come edificio difensivo dalle invasioni saracene e ungare.

Le famiglie

Guerre e terremoti danneggiarono gli edifici, che rifiorirono con l’intervento delle famiglie Orsini e Colonna a partire dalla seconda metà del Quattrocento. In questo periodo il maniero venne ristrutturato, prendendo l’aspetto attuale di rocca rinascimentale a pianta triangolare. Il paese passò per le mani di diverse dominazioni, tra cui quella sveva, angioina, aragonese, spagnola e borbonica.

Luoghi d’interesse

Da non perdere una serie di edifici religiosi come la Chiesa di San Salvatore in stile barocco. È impreziosita da affreschi e stucchi, oltre che da statue ed arredi sacri tra cui spicca l’organo ligneo ottocentesco realizzato da Tommaso Vayola nel 1855.

In campagna, poco fuori dalla cittadina, è situata la Chiesa di Santa Restituta d’Afric. È la protettrice della comunità, a cui è dedicata una festa patronale a maggio con due imponenti processioni. Dalle forme semplici e ben proporzionate, la chiesa ospita pregevoli affreschi del XIII secolo.

La Chiesa del Sacro Cuore, esempio di costruzione elegante e moderna situata a Civita. Nel 1806 Oricola fu privata dell’autonomia amministrativa e fu aggregata, con Rocca di Botte, al comune di Pereto. Soltanto un secolo dopo, nel 1907, i due comuni guadagnarono nuovamente la propria indipendenza amministrativa. Oricola, ad oggi, vanta un distretto industriale e due aree artigianali. Importante polo produttivo lo stabilimento di Coca Cola HBC Italia. Qui vengono prodotte, per la prima volta nello stivale, bottiglie realizzate con il 50% di plastica riciclata.

Tradizioni

Da gustare in alcuni ristoranti dell’area le fettuccine al tartufo o ai funghi, imperdibili i frascatelli con i fagioli e gli gnocchi.